I seguenti paragrafi e le foto dell’epoca sono un’estratto del manoscritto realizzato dall’allora presidente della sezione CAI ULE-Genova, proprietari della Baita Gimont, in occasione del 50° anniversario dell’acquisto del rifugio:

“(…) L’ULE difatti aveva cominciato a frequentare la zona di Clavière e di conseguenza la Baita Gimont agli albori della propria attività associativa con il neo Gruppo Skiatori, che aveva costituito presso la nostra Associazione una Sezione Ski nel 1922.

Il 6 ed il 7 gennaio del 1923, difatti, veniva effettuata una prima Gita sciistica a Clavière e da quella data la località di confine con la Francia diventava una meta ripetitiva di tante nostre Gite e soggiorni sciistici.Per cui dopo la pausa della guerra non poteva essere trascurato il Gimont quale possibile meta di nostri soggiorni.

La particolare predilezione dei nostri consoci per il Gimont è altresì testimoniata dal bel quadro con l’elenco dei Soci fondatori dell’allora Sottosezione CAI ULE di Rapallo, avvenuta il 14 ottobre 1945, ove è raffigurata la Baita Gimont con il profilo dello Chaberton.

Così dal dicembre 1949 il Gruppo Skiatori cominciava a frequentare regolarmente tale struttura ricettiva eretta nel 1935.

Il 31 maggio 1964 veniva stipulato con rogito notarile l’atto di acquisto e quindi con una grande Festa di tre giorni tra il 27 ed il 29 giugno del 1964 prendevamo ufficialmente possesso del Rifugio e parallelamente cominciavano peraltro le nostre traversie.

Il Rifugio difatti pur situato in una zona bella era in quel tempo relativamente lontano dalla nostra città, mentre l’area di Clavière, che pure aveva visto la nascita dello sci essendo stata una delle prime stazioni sciistiche in Italia, era ancora poco sviluppata dal punto di vista degli impianti sciistici, che cominciavano a fare sempre più marcatamente la loro apparizione sulle nostre montagne.

Il comprensorio difatti dei Monti della Luna, che si articolava tra le stazioni sciistiche di Clavière e Cesana Torinese consentiva un relativamente faticoso collegamento tramite il Colle Bercia, che doveva essere risalito a piedi dalla Montanina ove terminava la seggiovia di Cesana, al fine di poter godere delle discese su entrambi i versanti.
Il Gimont poi posto in una valle laterale raggiungibile dal Colle Bercia tramite una pista poco battuta non era certamente una struttura molto frequentata.

Il Gestore del Rifugio di conseguenza non aveva vita facile poiché le provviste avvenivano a spalla e come detto i clienti erano pochi.

Così dopo una prima conduzione di soli 3 anni da parte della Famiglia Lanzetta, si perveniva alla conduzione del Rifugio da parte di quelli che sarebbero poi divenuti gli storici Gestori del bene Dino e Luciana Villata che per ben 25 anni, grazie alla collaborazione delle cosiddette “nonne” e cioè la mamma di Luciana e la zia di Dino, nonché della loro figlioletta Silvia nata tre anni dopo al Gimont, avrebbero sviluppato e fatto conoscere il nostro Rifugio con la loro lunga ed attenta gestione curando ed impreziosendo in ogni modo la Baita che sino al 1992 rappresentava la loro casa.

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Si susseguivano difatti alla gestione Villata due nuove relativamente brevi gestioni sino ad arrivare agli anni 2001/2 in cui in un momento difficile per la totale carenza di neve subentrava, con impianti chiusi a Natale, la famiglia Scotto che conduceva il bene per sette anni sino al 2009.

Il 2009 ha rappresentato, rappresenta e speriamo rappresenerà, il futuro del Rifugio poiché nell’agosto 2009 si affacciavano timorosi ma volenterosi alla porta del Gimont due giovani nostri consoci, attivi presso la Sottosezione di Sestri, e ne assumevano la gestione, Marco Marchelli e Bruno Morella.

A noi non resta che sperare che un bene così prezioso per la Sezione possa avere ancora un lungo e luminoso cammino pari allo sviluppo, che nel contempo ha avuto specie dal punto di vista sciistico tutta l’area inserita in uno dei più grandi comprensori sciistici europei la “Via Lattea”, che con il contiguo Monginevro rappresenta uno dei paradisi dello sci.